Giovane coppia di ragazzi perplessi mentre guardano i loro smartphone, espressione dubbiosa legata alla privacy digitale

Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp: la nostra vita in pasto all’IA.

Mentre Meta estende anche in Europa l’utilizzo dei dati pubblici degli utenti per “addestrare” la propria intelligenza artificiale, un numero crescente di persone inizia a comprendere il vero costo nascosto dietro l’uso delle grandi piattaforme gratuite: la propria privacy.

A partire dal 27 maggio, Facebook, Instagram, Messenger — e in misura parziale anche WhatsApp — raccoglieranno i contenuti pubblici degli utenti europei per migliorare Meta AI, il chatbot integrato in tutte le loro app di messaggistica. In altre parole, ciò che scriviamo, pubblichiamo e persino ciò che diciamo all’IA potrà essere utilizzato per “insegnare” agli algoritmi. Tutto questo, ovviamente, a vantaggio dell’azienda di Menlo Park, non degli utenti.

Il problema non è solo nei contenuti pubblici

Anche se Meta dichiara di escludere chat private da WhatsApp e contenuti postati da minori, la definizione di “pubblico” è molto più estesa di quanto si possa pensare: foto profilo, nome utente, immagini di copertina e i commenti nei gruppi rientrano automaticamente nei dati utilizzabili.

Inoltre, le conversazioni private con l’assistente Meta AI possono anch’esse essere raccolte e analizzate, come già accade con ChatGPT o Gemini. Certo, alcune opzioni di esclusione esistono, ma sono spesso complesse, nascoste e — come nel caso di Meta — soggette ad approvazione: l’utente deve presentare una richiesta formale tramite modulo GDPR, che può essere anche rifiutata dall’azienda.

PoC Radio Italia: un’alternativa umana, privata e indipendente

In un panorama digitale in cui tutto ciò che facciamo viene profilato, tracciato e monetizzato, PoC Radio Italia rappresenta una voce fuori dal coro. Nessuna raccolta dati, nessuna intelligenza artificiale che “ascolta” le nostre conversazioni, nessun algoritmo che decide cosa è rilevante per noi.

PoC Radio Italia è un progetto pensato per chi ama davvero comunicare, parlare con persone vere, senza intermediari, senza pubblicità, e senza il timore che ogni parola venga immagazzinata per scopi commerciali. Siamo un gruppo indipendente, autofinanziato e trasparente per scelta. La nostra rete non ha interessi economici nel profilare gli utenti, né si presta alla vendita dei dati. La comunicazione è diretta, libera, umana.

Siamo ciò che diciamo, non ciò che scriviamo per i server americani

Il caso Meta dimostra quanto sia diventato rischioso lasciare le chiavi della nostra identità digitale in mano a pochi colossi. La “comodità” delle piattaforme mainstream è un’illusione che paghiamo con la nostra libertà di espressione, la nostra intimità, e a lungo termine, con la nostra autonomia.

PoC Radio Italia nasce per chi ha nostalgia della vecchia CB, per chi ama ancora parlare davvero. Ma è anche il futuro per chi non vuole essere solo un dato in un database.

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