Preparare i bambini alle emergenze non significa caricarli di ansia o paura. Al contrario, renderli parte attiva del piano famigliare può rafforzare il loro senso di sicurezza, responsabilità e collaborazione. L’obiettivo è informarli con linguaggi adeguati alla loro età, coinvolgerli nelle simulazioni e affidare loro piccoli compiti che li facciano sentire utili.
7 punti chiave per coinvolgere i bambini nella preparazione alle emergenze
1. Usare parole semplici e rassicuranti
Non servono dettagli drammatici. È sufficiente spiegare che ci sono situazioni in cui dobbiamo agire insieme, con calma e attenzione, per stare tutti bene.
2. Inventare un gioco o una “missione”
Trasformare la preparazione in un gioco dà al bambino uno scopo. Può essere il “guardiano dello zaino”, l’addetto alla torcia o il “messaggero” via PoC.
3. Mostrare gli strumenti, senza misteri
Mostrare lo zaino d’emergenza, spiegare cosa contiene e far provare una radio PoC dà concretezza e normalizza l’uso di questi oggetti.
4. Fare esercitazioni periodiche in casa
Come a scuola, anche a casa si possono fare “prove di evacuazione” o “simulazioni blackout”, spiegando ogni passaggio con serenità.
5. Coinvolgerli nella creazione del piano famigliare
Anche un bambino piccolo può sapere dove andare in caso di emergenza, a chi telefonare o cosa dire alla radio PoC.
6. Parlare di emozioni
Spiegare che avere paura è normale, ma che esistono adulti preparati (come mamma, papà, o operatori radio PoC) pronti a intervenire.
7. Evitare allarmismi inutili
Mai usare le emergenze come minaccia educativa. La preparazione è un gesto d’amore, non un messaggio di pericolo imminente.
I bambini sono parte integrante della famiglia. Coinvolgerli, senza spaventarli, li rende più forti e più pronti. Con la PoC Radio, è possibile creare anche per loro una rete comunicativa chiara, efficace e protettiva.