Cervello in emergenza: lucido o confuso?
Il cervello non valuta: reagisce
In situazioni di pericolo improvviso, il cervello non ragiona come in condizioni normali.
La sua priorità è sopravvivere, non capire o decidere bene.
Si attiva un meccanismo antico e potentissimo: la risposta di attacco, fuga o congelamento (freeze). È automatica, spesso incontrollabile.
Chi comanda in quei momenti? L’amigdala.
L’amigdala è una piccola struttura nel cervello, una sorta di “centralina d’allarme”.
Quando percepisce un segnale di pericolo, blocca il cervello razionale (la corteccia prefrontale) e attiva una risposta istintiva.
Questa risposta è spesso:
- Fuga (panico, corsa, iperventilazione)
- Attacco (aggressività verbale o fisica)
- Congelamento (muto, immobile, disconnesso)
Un esempio reale: blackout improvviso
Una persona si trova in un supermercato. All’improvviso, si spengono tutte le luci e scatta un allarme acustico.
Risposte possibili:
- urla e corre fuori → fuga
- prende il telefono e urla “qualcuno pagherà!” → attacco
- si blocca, non muove un muscolo, guarda nel vuoto → freeze
Tutto questo avviene prima del ragionamento.
Cosa significa per chi comunica via PoC Radio
Chi riceve un messaggio in cui una persona è in preda alla paura non deve aspettarsi logica, chiarezza, precisione.
Deve invece:
- accogliere la reazione per quella che è
- non giudicare o correggere subito
- guidare lentamente verso la ricalibrazione
Esempio:
“Ok. Respira. Io ci sono. Dimmi dove sei.”
Questo aiuta il cervello a riattivare la parte razionale.
Effetti fisici: il corpo si prepara a reagire
Quando il cervello percepisce pericolo:
- aumenta il battito cardiaco
- sale la pressione
- si restringe il campo visivo
- le mani sudano
- il tono di voce si altera
Tutto questo interferisce anche con la comunicazione radio. È normale, ma serve saperlo per non interpretare male le parole o i silenzi.
Riconoscere i segnali = intervenire meglio
Quando senti qualcuno parlare in modo confuso, agitato, ripetitivo o totalmente bloccato:
- non pensare che sia debole o incapace
- pensa che il suo cervello sta proteggendolo nel modo che conosce
E proprio per questo, chi è lucido ha un ruolo fondamentale: diventare “corteccia prefrontale esterna”. Cioè, pensare per l’altro finché non può farlo da solo.
Conoscere il cervello aiuta a non sbagliare approccio
Quando sai come funziona il cervello in emergenza, non perdi tempo a pretendere lucidità o a giudicare reazioni emotive.
Ti concentri su quello che conta: contenere, calmare, riattivare la connessione umana.
E PoC Radio Italia, in questo, può essere una rete di voci che ridà senso e sicurezza a chi ha perso l’orientamento.