Come garantire la comunicazione PoC anche in emergenza totale

Le radio PoC (Push-to-Talk over Cellular) rappresentano una soluzione moderna e flessibile per le comunicazioni operative. Tuttavia, il loro funzionamento dipende dall’infrastruttura dati (reti mobili o Wi-Fi) esistente.
In caso di emergenza totale — come un blackout prolungato o il collasso delle reti TLC — è fondamentale predisporre strategie per garantire la continuità delle comunicazioni PoC anche in condizioni estreme.

Dipendenze del sistema PoC

Per capire come rendere robusto un sistema PoC, bisogna analizzare da cosa dipende il suo funzionamento:

  • Rete dati: 3G, 4G, 5G o Wi-Fi.
  • Infrastruttura Internet: accesso a server cloud o dispatch center.
  • Alimentazione elettrica: per alimentare sia dispositivi che infrastrutture di rete.

Se una di queste viene meno, la comunicazione PoC può degradarsi o interrompersi.

Rischi principali durante emergenze totali

In uno scenario di emergenza grave, i rischi più concreti sono:

  • Blackout elettrico → spegnimento di BTS (ponti radio cellulari) dopo l’esaurimento delle batterie di backup.
  • Congestione della rete dati → rallentamenti o impossibilità di stabilire connessioni dati.
  • Collasso dell’infrastruttura Internet locale → interruzione dei server cloud.
  • Interruzione delle dorsali di comunicazione → perdita totale della connessione esterna.

Strategie per garantire la continuità della comunicazione PoC

A) Uso di SIM Prioritarie o Speciali

  • Acquisire SIM con priorità di accesso (offerte da TIM, Vodafone o WindTre solo per enti pubblici o aziende accreditate).
  • Le SIM prioritarie permettono di mantenere una connessione dati anche in situazioni di congestione cellulare.
  • Nota: Non proteggono contro il collasso fisico delle antenne o della rete mobile.

B) Predisporre Backup di Rete Dati

  • Installare router LTE/5G dotati di batterie tampone autonome.
  • Avere connessioni Wi-Fi alternative via ponti radio privati (ad esempio Wi-Fi point-to-point tra edifici).
  • Predisporre reti Mesh locali per collegare più dispositivi senza passare da Internet (es. Wi-Fi Direct).

C) Implementare Accessi Satellitari

  • Utilizzare modem satellitari mobili (come Starlink, Inmarsat, Iridium Certus).
  • Questi sistemi possono garantire una connessione Internet autonoma e indipendente dalle infrastrutture terrestri.
  • È ideale per mantenere operativo il dispatch center o per assicurare il collegamento minimo tra team isolati.

D) Autonomia Elettrica Garantita

  • Disporre di batterie di scorta dedicate per ogni dispositivo PoC.
  • Utilizzare power station portatili (tipo EcoFlow, Bluetti) per alimentare router, hotspot e apparati mobili.
  • Predisporre pannelli solari portatili per ricariche d’emergenza durante blackout estesi.

E) Server Cloud Redondanti o On-Premise

  • Configurare il servizio PoC su server cloud distribuiti (multi-data center, multi-regione).
  • Valutare la possibilità di avere un dispatch server locale (on-premise) che funziona anche senza accesso ad Internet pubblico.
  • In questo modo, il traffico radio resta operativo almeno tra gli utenti locali.

F) Piani Operativi di Emergenza

  • Prevedere piani di comunicazione alternativi: ad esempio, switchare su reti PMR, CB o radioamatoriali se il PoC diventa inutilizzabile.
  • Istruire gli operatori su protocolli di fallback: sapere a chi comunicare, su quali dispositivi alternativi, in quale ordine.
  • Schedulare check periodici sull’infrastruttura di backup per verificarne l’efficienza.

Esempio pratico di setup resiliente

ComponenteSoluzione consigliata
Dispositivi PoCInrico T522A, TM9 o simili
SIMSIM prioritaria dati voce/dati
Backup reteRouter LTE con batteria + modem satellitare
AlimentazionePower station portatile da almeno 500Wh + pannelli solari pieghevoli
ServerDispatch Center in cloud e backup server locale (se disponibile)
Comunicazioni alternativeRadio PMR446, CB, DMR o apparati radioamatoriali

Le radio PoC sono strumenti straordinariamente versatili, ma senza una preparazione adeguata, rischiano di diventare inutilizzabili nei momenti più critici.
Investire su autonomia energetica, backup dati e server ridondanti, oltre ad avere protocolli alternativi, significa rendere un sistema PoC veramente resiliente e pronto anche per una emergenza totale.

Comunicare è sopravvivere. Prepararsi è responsabilità.

Priorità di Accesso alle Telecomunicazioni in Italia in Caso di Emergenza

Scheda Tecnica Dettagliata – Aprile 2025

Contesto generale

In Italia, le telecomunicazioni per enti di soccorso, forze dell’ordine e strutture pubbliche sono considerate servizi critici.
In situazioni di emergenza o congestione della rete (es. blackout, calamità naturali, attentati), sono previsti meccanismi di priorità per garantire la continuità delle comunicazioni essenziali.

Meccanismi esistenti

A) Priorità sulle Reti Mobili (voice/data)

  • Alcuni operatori italiani (es. TIM, Vodafone, WindTre) offrono SIM dedicate o profili prioritari per enti pubblici e di soccorso.
  • Tali SIM permettono priorità di accesso alla rete:
    → In caso di congestione, il traffico delle SIM “emergenziali” viene gestito prima rispetto al traffico ordinario.
  • La priorità può riguardare sia:
    • Telefonate vocali (PTT o standard GSM/VoLTE).
    • Connessioni dati (es. uso di app Push-to-Talk, GPS tracking, invio documenti).

Tecnologie impiegate:

  • QoS (Quality of Service) applicato in rete.
  • APN dedicati riservati per traffico d’emergenza.

Esempio pratico:
Durante un evento critico (terremoto, blackout), una chiamata da SIM prioritaria viene accettata anche se la cella è quasi satura, mentre una chiamata da utente normale potrebbe subire ritardi o essere respinta.

B) Reti TETRA (Terrestrial Trunked Radio)

  • Utilizzata in forma locale da:
    • Polizia Locale di grandi città (Roma, Milano, Torino…).
    • Aeroporti.
    • Protezione civile regionale.
  • La TETRA è indipendente dalla rete cellulare commerciale e fornisce:
    • Comunicazioni crittografate.
    • Priorità assoluta tra utenti della rete.
    • Maggiore resilienza in caso di blackout di breve durata.

Nota:
Non esiste una rete TETRA “nazionale” completamente operativa su tutto il territorio italiano. Le coperture sono limitate geograficamente.

C) RETE RIM (Rete Interministeriale Mobile)

  • Progetto a lungo termine dello Stato Italiano, pensato per fornire:
    • Comunicazioni sicure e garantite tra enti governativi.
    • Accesso prioritario anche su infrastrutture pubbliche esistenti.
  • Attualmente, il progetto è in evoluzione e non copre pienamente tutto il territorio.

D) Convenzioni Protezione Civile e Associazioni di Soccorso

  • Le pubbliche assistenze iscritte all’Albo Nazionale della Protezione Civile possono:
    • Richiedere SIM con priorità.
    • Accedere a reti radio alternative.
    • Ricevere supporto tecnico prioritario dagli operatori mobili in caso di disastro.

Esempi pratici:

  • Croce Rossa Italiana (CRI) dispone di SIM dedicate e reti radio ausiliarie.
  • Associazioni ANPAS e Misericordie hanno piani di comunicazione d’emergenza con SIM preferenziali.

Limiti e Criticità

Anche con priorità attiva:

  • La rete fisica (ponti radio, BTS) può crollare se viene a mancare alimentazione elettrica per diverse ore (oltre 4-6 ore senza generatori o batterie tampone).
  • Le priorità valgono solo se la rete è parzialmente funzionante.
    → Se la rete cellulare di un’area è completamente in down, la priorità non può essere applicata.
  • In alcune aree rurali o isolate le coperture prioritarie sono ancora carenti.

Confronto con il blackout in Spagna e Portogallo

Durante il blackout del 27 aprile 2025:

  • In Spagna e Portogallo si è visto come il collasso dell’alimentazione abbia mandato in tilt sia la rete elettrica che le reti mobili.
  • In Italia, in condizioni analoghe, le forze di soccorso disporrebbero comunque:
    • Di canali prioritari se le celle mobili funzionano.
    • Di radio TETRA locali (dove disponibili).
    • Di protocolli alternativi (uso di HF/UHF/VHF, ponti mobili da Protezione Civile).

Conclusioni operative

In Italia, a oggi:

  • Esiste un sistema di priorità reale e funzionante, seppur ancora perfettibile.
  • Le forze dell’ordine, pompieri, pubblica assistenza possono contare su corsie preferenziali su voce e dati mobili.
  • La vera sfida è l’autonomia energetica delle infrastrutture TLC, non la mancanza di priorità.

ATTENZIONE:

  • Avere una SIM prioritaria non garantisce il funzionamento in totale blackout, ma migliora sensibilmente le possibilità di comunicare durante le emergenze.
  • Pianificare anche sistemi radio alternativi (PMR, CB, PoC, radioamatori) resta fondamentale.

QUALI NAZIONI UTILIZZANO ATTIVAMENTE IL SISTEMA POC?

Il sistema PoC (Push-to-Talk over Cellular) è ormai attivamente utilizzato in moltissimi Paesi, soprattutto dove servono comunicazioni immediate e affidabili senza i costi e le complicazioni delle reti radio tradizionali.

Le nazioni che utilizzano attivamente PoC sono principalmente:

AreaNazioni principaliNote
EuropaItalia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, NorvegiaMolto diffuso in sicurezza privata, trasporti, protezione civile
AmericaStati Uniti, Canada, Brasile, Messico, ArgentinaIn USA è usato da polizia locale, aziende logistiche, sicurezza eventi
AsiaCina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Emirati Arabi Uniti, IndiaCina è il Paese con il mercato PoC più avanzato e maturo
OceaniaAustralia, Nuova ZelandaMolto utilizzato in ambito minerario e antincendio boschivo
AfricaSudafrica, Kenya, NigeriaSviluppo in crescita, soprattutto in settori sicurezza e logistica

Settori principali dove viene utilizzato:

  • Sicurezza privata e pubblica (guardie giurate, polizia locale)
  • Trasporto e logistica (camion, spedizioni, taxi, mezzi pubblici)
  • Costruzioni e cantieri
  • Emergenze e Protezione Civile
  • Eventi e manifestazioni pubbliche
  • Industrie minerarie e agricole in aree remote

Il sistema PoC è ormai una realtà globale, non confinata a un solo Paese. È scelto perché:

  • Si basa su infrastrutture cellulari già esistenti (3G/4G/5G/Wi-Fi).
  • Offre comunicazioni di gruppo rapide e coordinate.
  • Ha costi inferiori rispetto ai tradizionali sistemi TETRA o DMR in molte applicazioni.

QUI È NORA, SEGNALI DAL CONFINE INVISIBILE

L’allerta meteo era stata annunciata il giorno prima.
Il forte temporale e la pioggia battente cominciavano a sortire i loro effetti.

Improvvisamente, il mondo si è spento — o almeno, così sembrava.
Prima la luce, poi, un istante dopo, il bip bip dell’UPS entrato in funzione, a cui avevo collegato la linea Wi-Fi di casa.

Che importa, pensai. L’energia elettrica sarebbe tornata in pochi minuti.
Invece no.

Nessun messaggio, nessuna chiamata fluida.
Internet arrancava, come impastata da troppe connessioni contemporanee.
Non era un blackout totale. Era qualcosa di più subdolo: un collasso parziale.

Le celle telefoniche ancora attive non bastavano a reggere il traffico, e il mondo digitale, quello a cui siamo abituati, si era inceppato.

Per abitudine più che per strategia, accesi la PoC Radio.
Una scelta che, fino a pochi mesi prima, avrei trovato superflua.
Non quella sera.

La connessione ai server Iconvnet era instabile, ma viva.
Con un minimo di segnale dati ancora disponibile, il dispositivo PoC fece il resto: bypassò le app congestionate, saltando il traffico morto.

La voce arrivò inaspettata.
“Se c’è qualcuno in ascolto, risponda.”

Era reale.
Era umano.
Era qui, come me, bloccato tra due mondi: quello tecnologico che arrancava e quello autentico che, silenziosamente, resisteva.

Abbiamo parlato a lungo, scambiandoci informazioni su dove il traffico era bloccato, dove le luci si erano già riaccese, dove trovare una via sicura.
La PoC Radio non era solo tecnologia: era diventata un’ancora.

Quando, dopo ore, sia la corrente elettrica che la rete tornarono stabili, capii una cosa che nessun tutorial avrebbe potuto insegnarmi:
la resilienza vera non è affidarsi alla rete perfetta, ma saper comunicare anche quando tutto si rompe.

Da quella notte porto sempre con me la mia PoC Radio.
Non per nostalgia. Non per abitudine.
Ma per scelta.

E tu?
Sei pronto a trovare il tuo segnale?

Tecnico configura un dispositivo RoIP in laboratorio

RoIP: Cos’è, a Cosa Serve e Perché è Sempre Più Usato

Cos’è il RoIP

RoIP sta per Radio over IP.
È una tecnologia che permette di trasmettere comunicazioni radio utilizzando una rete IP (Internet Protocol) invece delle frequenze radio tradizionali.
In sostanza, la voce viene convertita in dati digitali, trasmessa su Internet o su reti private, e riconvertita in audio dall’altra parte.

Il concetto è simile a quello del VoIP (Voice over IP), ma applicato specificamente al mondo della radio.

A cosa serve il RoIP

Il RoIP viene utilizzato per:

  • Estendere la copertura radio: permette di collegare operatori radio in città diverse o anche in Paesi diversi, sfruttando la rete Internet.
  • Collegare reti radio diverse: ad esempio, mettere in comunicazione una radio analogica con una radio digitale DMR o un altro standard incompatibile.
  • Migliorare l’affidabilità: utilizzando connessioni IP ridondate, si possono creare sistemi radio estremamente resilienti.
  • Ridurre i costi di infrastruttura: meno ripetitori fisici, meno antenne, più comunicazione tramite rete dati.

Come funziona il RoIP

Il funzionamento è piuttosto semplice:

  • L’audio della radio viene prelevato tramite un’interfaccia (gateway RoIP).
  • Il gateway converte il segnale audio in pacchetti IP.
  • I pacchetti viaggiano sulla rete (Internet, LAN, VPN…).
  • All’arrivo, un altro gateway riconverte i dati in segnale audio e lo trasmette alla radio di destinazione.

    La comunicazione può essere radio-to-radio, radio-to-dispositivo PoC, o anche radio-to-app su smartphone/PC.

    Esempio pratico

    Un’associazione di volontariato ha squadre operative in diverse province.
    Con RoIP, può collegare le radio di tutte le squadre senza montare ripetitori in ogni zona.
    Basta avere Internet: ogni team può parlare con gli altri come se fossero sulla stessa frequenza.

    Vantaggi del RoIP

    • Copertura globale: dove arriva Internet, arriva anche la comunicazione radio.
    • Compatibilità: collega sistemi radio diversi tra loro.
    • Ridondanza: si possono configurare percorsi alternativi automatici in caso di problemi di rete.
    • Scalabilità: aggiungere nuove postazioni è semplice e rapido.
    • Costi contenuti: si riducono drasticamente le spese per infrastrutture radio tradizionali.

    Svantaggi da conoscere

    • Dipendenza dalla rete: se la connessione Internet cade, cade anche la comunicazione.
    • Qualità variabile: su reti instabili possono esserci ritardi o disturbi.
    • Configurazione tecnica: serve un minimo di competenza per gestire i gateway e la rete IP.

    RoIP e PoC Radio: un’accoppiata vincente

    Le PoC Radio (Push-to-Talk over Cellular) sfruttano Internet per comunicare, proprio come il RoIP.
    Quando si integrano insieme, è possibile creare reti radio ibride: operatori con radio tradizionali e operatori con PoC Radio possono parlarsi senza problemi, grazie a una piattaforma IP centrale.

    Questo approccio sta rivoluzionando il modo in cui si concepiscono le reti radio moderne: più flessibili, più grandi, più accessibili.

    Il RoIP rappresenta un passo naturale nell’evoluzione delle comunicazioni radio.
    Non sostituisce la radio tradizionale, ma la potenzia e la rende più versatile.
    In un mondo sempre più connesso, saper integrare radio e IP è una competenza fondamentale per chiunque operi nel settore delle comunicazioni, della sicurezza, del volontariato o della gestione eventi.

    Solidtronic ST-RoIP5

    I dispositivi della famiglia Solidtronic ST-RoIP5 sono gateway Radio over IP (RoIP) standalone di nuova generazione, progettati per integrare reti radio tradizionali con piattaforme Push-to-Talk over Cellular (PoC). Sono particolarmente utili per radioamatori, servizi di emergenza e aziende di sicurezza che desiderano estendere e modernizzare le proprie comunicazioni.​

    Caratteristiche principali

    • Interoperabilità avanzata: Consente l’interconnessione tra piattaforme PoC e radio analogiche o digitali, facilitando la comunicazione tra dispositivi diversi.​
    • Compatibilità estesa: Supporta vari sistemi radio, inclusi analogici FM, DMR, TETRA, APCO P25 FDMA e NXDN.​
    • Tecnologia iDats-4: Dotato del sistema “Super Dynamic Intelligent Digital Tracking System (iDats-4)”, che migliora la gestione del segnale e l’affidabilità delle comunicazioni.​
    • Design standalone: Progettato per funzionare in modo autonomo, ideale per installazioni fisse in ambienti operativi.​
    • Cavo RT-4PS incluso: Fornito con un cavo di connessione radio RT-4PS per facilitare l’integrazione con vari modelli di radio.​

    Applicazioni tipiche

    • Radioamatori: Per estendere la portata delle comunicazioni radio tradizionali attraverso reti PoC.​
    • Servizi di emergenza: Per garantire comunicazioni affidabili tra squadre sul campo e centrali operative.​
    • Aziende di sicurezza: Per integrare sistemi radio esistenti con moderne piattaforme di comunicazione.​