Come usare la PoC Radio per restare connessi con i propri cari durante un evento estremo

Quando la situazione precipita – un blackout improvviso, una scossa di terremoto, una grandinata violenta o una rete cellulare che crolla – la prima esigenza è sentire la voce dei propri cari. La PoC Radio non è solo un ricetrasmettitore, è un filo diretto tra chi conta davvero. Ma va saputa usare, e va fatto prima che l’emergenza arrivi.

Accensione immediata e selezione del canale familiare

Ogni dispositivo PoC ha un pulsante di accensione (di solito laterale). Accendilo, assicurati che la batteria sia carica e che la connessione dati (cellulare o WiFi) sia attiva. Se l’app è configurata correttamente, la Poc si collega in automatico.

Scegli il canale familiare preimpostato. È fondamentale averlo deciso e nominato in anticipo, ad esempio FamigliaRossi-Emergenza. Alcune PoC si accendono già su quel canale; altrimenti, selezionalo manualmente dalla lista dei canali.

Come parlare correttamente: premi, parla, rilascia

Il tasto PTT (Push-to-Talk) è il cuore della comunicazione.
Premilo e parla con calma, anche se sei agitato. Rilascia per ascoltare.
Evita urla o frasi troppo lunghe. Una comunicazione efficace in emergenza deve essere:

  • Chiara: “Sono in salotto. Sto bene. È caduto il quadro, ma tutto ok.”
  • Concisa: “Siamo fuori casa. Aspettiamo al cancello.”
  • Ripetibile: Se il messaggio è urgente, ripetilo due volte: “Acqua in casa. Acqua in casa.”

Segnali vocali rapidi per farsi capire al volo

Puoi concordare codici vocali brevi con la tua famiglia. Esempio:

  • “Verde”: tutto sotto controllo
  • “Giallo”: c’è tensione, ma gestibile
  • “Rosso”: serve aiuto, situazione grave
  • “Off”: sto spegnendo per risparmiare batteria

Basta dire “Rosso – Cucina” e chi ascolta sa subito dove intervenire.

Dove tenere la PoC Radio in casa

Durante eventi estremi, il tempo è vitale. Ogni membro della famiglia deve sapere dove si trova la propria PoC, possibilmente:

  • Vicino al letto (per emergenze notturne)
  • All’ingresso (se si deve uscire in fretta)
  • Sul tavolo principale (se si sta insieme)

In caso di separazione fisica in casa (ad esempio al piano di sopra), diventa essenziale avere una PoC per ogni persona o stanza critica.

Cosa fare se non c’è risposta

Se un familiare non risponde:

  • Ripeti il messaggio due volte.
  • Aspetta 10 secondi.
  • Manda un messaggio più forte: “Fammi sentire la tua voce. Sei lì?”
  • Se ancora nulla, comunica dove stai andando e perché: “Vado in camera tua a controllare. Porta con te la radio.”

Mai lasciare il canale in silenzio senza aggiornamenti.

Questa è una comunicazione reale, non un social

Usare la PoC non è come mandare un vocale su WhatsApp. Ogni parola ha un peso. Non si cancella. Non si modifica. Per questo va usata con responsabilità. Ma proprio per questo funziona quando tutto il resto crolla.

Creare un piano di comunicazione familiare via PoC Radio

In contesti emergenziali, la rapidità e la chiarezza con cui una famiglia riesce a comunicare può fare la differenza. Le linee telefoniche possono essere sovraccariche, le connessioni internet instabili o inesistenti, ma le PoC Radio – grazie alla loro infrastruttura indipendente e prioritaria – rappresentano uno strumento strategico per mantenere una connessione resiliente tra i propri cari.

Perché serve un piano familiare

Un piano di comunicazione familiare non è solo un foglio con dei numeri: è una strategia condivisa, semplice e ripetibile, che ogni membro della famiglia conosce e sa attuare anche in condizioni di stress. Usare le PoC Radio come base del piano permette di superare i limiti delle reti tradizionali e garantire una linea diretta anche in blackout, emergenze ambientali o evacuazioni.

I 5 elementi essenziali di un buon piano

  • Canale riservato: Assegnare un canale PoC esclusivo alla famiglia, accessibile solo ai componenti, con nome facilmente memorizzabile.
  • Parole chiave: Stabilire frasi brevi e codificate per indicare situazioni specifiche (“Tutti ok”, “Serve aiuto”, “Ci vediamo al punto B”).
  • Ruoli: Decidere chi comunica cosa (es. un genitore raccoglie info ufficiali, l’altro coordina spostamenti, i figli confermano posizione).
  • Frequenza di check-in: Ogni quanto comunicare, anche in assenza di pericoli, per testare e mantenere l’abitudine.
  • Punto di raccolta: Stabilire preventivamente un luogo fisico sicuro in cui riunirsi in caso di totale assenza di comunicazioni.

Adattato a ogni nucleo familiare

Il piano deve essere su misura: per famiglie con bambini, anziani, disabili o persone con bisogni specifici, il linguaggio va adattato, così come i compiti. Le PoC Radio permettono l’uso di bottoni rapidi, messaggi vocali e sistemi di localizzazione in tempo reale.

Ogni piano deve essere chiaro, visibile e facilmente accessibile anche sotto stress. Inoltre, suggeriamo di organizzare sessioni dimostrative per testare l’efficacia del piano con tutta la famiglia, simulando uno scenario reale.

Esempio Base: Piano di Comunicazione Familiare via PoC Radio

Famiglia Rossi – Genova
Dispositivo PoC Radio utilizzato: Inrico T320 (o smartphone con app PoC)

Canale di comunicazione familiare

  • Nome del canale privato: Canale Famiglia Rossi

Orari di check-in giornalieri

In assenza di emergenze, per mantenere abitudine e testare il sistema:

  • Ore 07:30 – “Buongiorno, tutto ok da parte mia.”
  • Ore 13:00 – Breve check: “Pausa pranzo, tutto a posto.”
  • Ore 20:30 – Contatto serale: “Tutti a casa?”

Codici vocali semplici (brevi e comprensibili)

CodiceSignificato
TUTTO OKNessuna emergenza, tutti stanno bene
CAMBIO PUNTOSpostamento programmato o imprevisto
CI RAGGIUNGIAMO PUNTO BRitrovo al punto B (vedi sezione Punti di ritrovo)
SERVE AIUTONecessità immediata di supporto

Ruoli assegnati (in emergenza)

  • Papà (Luca) – Comunicazione esterna (protez. civile / scuola)
  • Mamma (Giulia) – Coordinamento e ascolto membri familiari
  • Figlia (Sara, 14 anni) – Risposta vocale e conferma posizione
  • Figlio (Tommaso, 8 anni) – Parole-chiave memorizzate: ok, aiuto, mamma

Punti di ritrovo in caso di evacuazione o blackout

CodicePosizione
Punto ACasa (Via L. Da Vinci 12, interno cortile)
Punto BParco pubblico dietro la scuola elementare
Punto CCasa dei nonni (Via Oregina 2, citofono Rossi)

Istruzioni stampate in casa

  • Una copia di questo piano è appesa:
    • accanto alla porta d’ingresso
    • dentro lo zaino di emergenza
    • nella cameretta dei bambini
  • Una versione digitale è salvata sul telefono PoC

Prove e aggiornamenti

  • Prova mensile: Ogni 1° sabato del mese, ore 17:00
  • Ultima revisione: Maggio 2025
  • Prossimo aggiornamento previsto: Luglio 2025

Questo piano non è rigido ne esasperato da dettagli. E’ un esempio estremamente semplice che la famiglia può aggiornare in base alle proprie reali circostanze. Parlare, testare, simulare sono azioni che aumentano la sicurezza emotiva e reale. POC Radio Italia raccomanda la personalizzazione di questo schema per ogni nucleo familiare.

Differenza tra stress acuto e cronico

Conoscere il nemico invisibile: stress acuto e cronico

Non tutto lo stress è uguale

Lo stress acuto è una reazione immediata a un evento intenso: un’esplosione, un blackout, una persona che grida, un incidente.
Lo stress cronico, invece, è un logorio costante: attese interminabili, insicurezza continua, esposizione prolungata a situazioni difficili.
Entrambi consumano energia mentale, ma in modo diverso. Capirlo è già un primo passo per agire meglio.

In emergenza si attivano entrambi

Durante un evento critico, il cervello passa dallo stress acuto a quello cronico in pochi minuti, se non riceve rassicurazioni.
Esempio: un utente sente un boato (stress acuto), poi non riceve notizie per ore (stress cronico).
Le comunicazioni PoC possono ridurre entrambi, se usate in modo consapevole.

Differenze principali: come si riconoscono

Stress AcutoStress Cronico
Reazione rapida e intensaReazione lenta, costante
Dura minuti/oreDura giorni/settimane
Scatenato da un evento improvvisoAlimentato da incertezza prolungata
Sintomi visibili: tachicardia, tremore, panicoSintomi subdoli: insonnia, irritabilità, esaurimento
Può “spegnersi” con il giusto supportoRichiede strategie di lungo termine

Come intervenire via radio nei due casi

Stress acuto:

  • Parla subito
  • Dai riferimenti chiari e fisici
  • Guida il respiro o il tono
  • Contieni l’emotività, rassicura

Stress cronico:

  • Mantieni il contatto regolare
  • Fornisci micro-certezze (“Ci aggiorniamo tra 10 minuti”)
  • Riconosci la fatica (“È normale sentirsi stanchi dopo tutto questo”)
  • Invita al riposo, alla cura, al silenzio

Attenzione: lo stress può diventare pericoloso se ignorato

Chi è sotto stress non è sempre consapevole di esserlo.
Un operatore che sbaglia un comando, una persona che si isola, qualcuno che scoppia all’improvviso…
Non è debolezza: è sovraccarico non riconosciuto.
Per questo il monitoraggio emotivo all’interno di un gruppo PoC è fondamentale.

PoC come strumento di prevenzione, non solo emergenza

La comunicazione non serve solo “durante” l’evento. Serve anche prima, per rafforzare il gruppo.
Un canale PoC attivo può essere palestra emotiva: un luogo dove imparare a esprimersi, ascoltarsi, normalizzare lo stress.
La voce, quando è umana e presente, è uno dei migliori antidoti allo stress cronico.

Nominarlo è già ridurlo

Se riesci a distinguere lo stress acuto dal cronico, non ti lasci travolgere allo stesso modo.
In emergenza, anche dire:
“Questa è solo una reazione acuta, passerà.”
o
“Ci stiamo logorando. Serve una pausa, un reset.”
…può fare la differenza tra reggere o crollare.