Quando si verifica un annuncio, un’indicazione OSINT o una segnalazione ufficiale di potenziale escalation o pericolo (meteo, militare, cyber, energetica, ecc.), l’indice LPL considera:
Una finestra di 72 ore per la possibile concretizzazione.
Questa regola si basa su dati storici e modelli di intelligence civile e militare, dove:
- Il 90% circa degli eventi di tipo sistemico (blackout, cyberattacchi, escalation armate localizzate, test missilistici, sabotaggi) si verifica entro le prime 48–72 ore dal segnale di allerta.
- Superata tale finestra senza sviluppo, la probabilità precipita drasticamente (statisticamente sotto il 10%) salvo nuovo trigger o nuova anomalia.
Cosa significa operativamente:
Se viene emesso un alert LPL con livello elevato (es. sopra 7), hai:
- Le prime 24 ore → altissima probabilità in cui l’evento si deve verificare;
- Da 24 a 72 ore → ancora area critica, da monitorare attentamente;
- Dopo 72 ore senza sviluppi concreti, la minaccia:
- decresce drasticamente, e
- viene considerata rientrata o “neutralizzata” dal sistema.
Esempio pratico (Baltico, luglio 2025):
- Venerdì sera: attività navale russa e dichiarazioni su test di risposta NATO → LPL Globale a 7,4.
- Finestra critica: da venerdì 12 ore 20:00 a lunedì 20:00 circa.
- Esito: nessuna azione, nessun contatto, nessuna comunicazione NATO o OSCE di allarme → crollo dell’indice da 7,4 a 3,0.
Eccezioni alla regola delle 72 ore:
- Conflitti già in corso (es. Ucraina) → mantengono alta l’attenzione anche oltre 72h.
- Minacce ibride a lungo termine (es. campagne di disinformazione o test satellitari) → possono richiedere finestre più estese, ma non alzano l’LPL sopra soglia critica se non supportate da atti concreti.
In questa finestra di 72 ore l’efficienza della piattaforma PoC Radio deve essere attentamente monitorata.