Prepararsi senza paura – Gestione emergenze

Viviamo in un periodo in cui crisi energetiche, disastri climatici, blackout e tensioni geopolitiche sono diventati eventi sempre meno straordinari.
Cosa fare? Non si tratta di creare panico, ma di coltivare un principio antico quanto saggio: essere pronti è meglio che farsi trovare impreparati.

PoC Radio Italia ha deciso di fare la sua parte, recependo e rilanciando questo messaggio in modo concreto e vicino alle persone.
Nasce così questa nuova sezione del nostro sito: un punto di riferimento informativo, gratuito e accessibile, pensato per aiutarti a comprendere e gestire con serenità ogni possibile situazione critica.

Perché nasce questa guida

  • Non vogliamo spaventare.
  • Non crediamo nel sensazionalismo.
  • Non ci interessa promuovere l’idea di una fine del mondo dietro l’angolo.

Crediamo, piuttosto, che essere informati e organizzati significhi vivere con maggiore serenità, anche quando attorno a noi le certezze vacillano.

Un blackout improvviso, un’interruzione dei trasporti, un evento climatico estremo: non possiamo controllare questi eventi, ma possiamo decidere come affrontarli. E se condividiamo conoscenza, lo facciamo insieme, da comunità consapevole.

Cosa troverai in questa sezione

  • Psicologia in emergenza
  • Una guida semplice e realistica al kit di emergenza per 72 ore
  • Approfondimenti tematici su blackout, acqua, comunicazioni, sicurezza familiare
  • Checklist pratiche, scaricabili e stampabili
  • Consigli per usare le PoC Radio anche in situazioni critiche, dove altri sistemi falliscono
  • Materiale formativo per adulti, famiglie, volontari, scuole
  • Una comunicazione chiara, rassicurante, senza catastrofismi

Un approccio etico e civile

PoC Radio Italia non è un progetto commerciale né un servizio di emergenza istituzionale. Siamo una community indipendente che crede nella forza delle reti umane e nella comunicazione etica, anche e soprattutto quando tutto sembra bloccarsi.

Questa sezione è il nostro contributo: piccolo, concreto, fatto con rispetto e senso di responsabilità verso chi ci segue.

VANTAGGI DEL SISTEMA POC IN EMERGENZE PASSATE

1. Terremoto dell’Aquila (2009) – blackout localizzati, congestione rete mobile

  • PoC con SIM multi-operatore avrebbe funzionato molto meglio dei normali smartphone. Allora i ponti cadevano a uno a uno, ma non tutti contemporaneamente.
  • Un sistema PoC ben progettato, con fallback tra reti (Vodafone, TIM, WindTre), poteva garantire continuità dove le reti erano ancora parzialmente attive.

2. Blackout nazionale del 2003

  • Quel blackout mise KO molte celle e sistemi alimentati da rete elettrica.
  • PoC con batterie di backup e nodi server su cloud geografico (AWS, Azure) avrebbero continuato a funzionare dove almeno una rete dati mobile era attiva.
  • I sistemi tradizionali (CB/FM) andarono avanti solo localmente, senza coordinamento centralizzato.

3. Alluvione in Liguria (2011, 2014, 2023)

  • In queste emergenze la rete cellulare non è andata totalmente giù, ma era intasata o parzialmente inagibile.
  • Le PoC con priorità di trasmissione e routing intelligente avrebbero offerto comunicazioni stabili, specie se supportate da SIM con QoS prioritario (come quelle M2M o EIOTCLUB).
  • La localizzazione in tempo reale e la possibilità di comunicazione di gruppo immediata le rendono superiori rispetto a DMR e CB.

4. COVID-19 lockdown e gestione logistica

  • Le PoC hanno retto molto bene. Infatti, molte aziende e operatori sanitari hanno adottato proprio questi sistemi (es. Inrico, RealPTT, Zello) per gestire logistica, trasporti e coordinamento.
  • Migliore delle radio PMR/CB: messaggi chiari, tracciamento, registrazione, compatibilità cross-device.

LIMITI REALI E SCENARI IN CUI FALLISCE

1. Blackout totale e prolungato + collasso infrastrutture (simulazione “Cyber Polygon”, o attacco EMP simulato)

  • Se saltano TUTTE le reti mobili o i DNS/cloud (tipo attacco combinato informatico + fisico), PoC muore completamente.
  • In questi casi vince solo l’analogico: CB, HF, VHF con alimentazione autonoma.
  • Se anche le celle crollano per assenza di energia (oltre le 4-8h delle batterie tampone), sei completamente isolato.

2. Zone rurali o montane senza copertura cellulare

  • Se non c’è nessun operatore attivo in zona, il sistema PoC è muto.
  • In queste situazioni, una radio CB, PMR o HF funziona sempre (a patto che ci sia un interlocutore o un ponte).
ScenarioPoC Regge?Meglio di?Peggio di?
Terremoto (Aquila)✅ SìCB, PMR, telefono normaleNiente, se la rete regge
Blackout 2003⚠️ ParzialeCellulare, internetCB/FM con batterie autonome
Alluvioni Liguria✅ SìCellulare, PMRNessuno se rete attiva
Covid/logistica✅ SìTutto (per tracciamento)
Blackout totale prolungato❌ NoCB, HF, PMR analogici
Zone montane isolate❌ NoCB, HF

IL VERDETTO SINCERO

Il sistema PoC regge benissimo nel 90% delle emergenze moderne italiane – molto meglio delle radio amatoriali o CB in termini di efficienza, immediatezza, chiarezza, gestione del gruppo, localizzazione, messaggi rapidi.

Ma nel 10% delle situazioni estreme (collasso infrastrutturale totale) diventa completamente inutile. E in quel caso, serve un backup analogico.

Per una strategia seria:
PoC per il quotidiano + CB/FM per il collasso totale = copertura completa.

Montagna, PoC e il mito di Starlink: quando il cielo non è abbastanza

Molti lo stanno aspettando come il Messia. Starlink.
Con la promessa di portare la connettività ovunque, anche nei rifugi più sperduti, nei boschi più fitti, sulle vette dimenticate dalla rete cellulare. E per chi usa sistemi PoC, la tentazione è forte: finalmente una soluzione alla più grande fragilità di questa tecnologia, ovvero la copertura nei contesti montani.

Ma… ci siamo davvero fermati a riflettere sul prezzo di questa dipendenza?

Il tallone d’Achille della montagna: l’assenza di rete cellulare

Chiunque abbia provato ad attivare una radio PoC su un sentiero escursionistico o durante un’attivazione in altura lo sa: se non c’è segnale, non c’è connessione. E senza connessione, niente PoC.
Non è un difetto della tecnologia, è la realtà fisica delle nostre montagne. Le reti cellulari seguono logiche economiche e di densità abitativa. Quindi, o sei in prossimità di una stazione sciistica o… sei tagliato fuori.

La soluzione? Apparentemente semplice: Starlink.

Internet satellitare ovunque. Antenne portatili. Router da zaino. Anche per uso mobile. Ma attenzione: una soluzione tecnologica non è mai “neutra”. E Starlink non è esente da rischi.

E se arriva una tempesta solare?

Qui la questione si fa seria. Le tempeste geomagnetiche – come quella che ha colpito la Terra pochi giorni fa – possono disturbare, rallentare o addirittura mettere fuori uso le comunicazioni satellitari. Parliamo di eventi naturali, ricorrenti, che:

  • alterano la ionosfera;
  • disturbano il segnale tra satellite e antenna;
  • causano perdita di pacchetti e latenza;
  • riducono l’affidabilità di servizi come Starlink e GPS.

Il rischio? Nel momento in cui ti affidi al 100% a un sistema satellitare per comunicare, basta una fiammata solare per isolarti dal mondo.

Montagna + emergenza + satelliti instabili = formula pericolosa

Immagina una situazione d’emergenza. Una caduta. Una slavina. Un escursionista bloccato. E proprio in quel momento, niente rete cellulare. Starlink disturbato. GPS inaffidabile.

La tecnologia non ti sta salvando. Ti sta tradendo.

PoC Radio Italia: la rete siamo noi, non i satelliti

Per questo motivo PoC Radio Italia sta lavorando su un principio diverso: la rete come comunità, la copertura come progetto, la montagna come territorio da attrezzare con consapevolezza.
Non possiamo pretendere che sia Elon Musk a salvarci. Serve creare ponti radio tra persone. Serve condividere esperienze, non solo megabit. Serve attivare un’intelligenza collettiva, non solo una connessione automatica.

Meno promesse, più piani B

Non stiamo dicendo che Starlink non sia utile.
Stiamo dicendo che nessuna tecnologia che dipenda solo “dal cielo” sarà mai abbastanza affidabile in ogni contesto.
E quando si parla di comunicazione in montagna, sicurezza, soccorso, libertà… è meglio avere sempre un piano B.

PoC Radio Italia non aspetta. Costruisce.
E se vuoi partecipare, la porta è aperta.

Tre ore bloccati in autostrada: quanto ci sarebbe servito un modo per parlarci

Oggi ho trascorso tre ore bloccato in autostrada. A pochi chilometri da Genova, sulla A10, un camion si è ribaltato occupando l’intera carreggiata. Risultato: traffico completamente bloccato, file chilometriche, gente che scendeva dalle auto, ma soprattutto… nessuna informazione chiara su cosa fare.

Il vero disagio, in situazioni come questa, non è solo restare bloccati.

È non sapere cosa sta succedendo, non sapere quanto durerà, non avere informazioni da elaborare per valutare un’alternativa.

Quale uscita prendere? Continuare ad avanzare piano, fermarmi all’autogrill o altro.
Attorno a me – letteralmente centinaia di altri automobilisti – con le stesse identiche domande negli sguardi.

Nessuno sapeva niente. Ma tutti avremmo avuto qualcosa da dire

E qui nasce una riflessione: e se avessimo avuto un modo per comunicare tra noi?

Non per chattare, non per condividere foto: solo per dirci a voce qualcosa di utile.
Tipo:

  • “L’autogrill è a 400 metri. Se avete bambini o avete a bordo persone con particolari necessità…”
  • “Uscite a… , da lì potete rientrare dopo il blocco.”
  • Anche l’Aurelia è completamente bloccata, meglio …

Queste informazioni non si trovavano su Google. Non in tempo reale.
Ma erano lì, dentro le auto, nelle persone. Bastava potersele scambiare.

Il punto non è la tecnologia. È l’utilità concreta

La riflessione non è tanto sul mezzo (avevo con me CB-VHF-UHF-PMR446 e PoC Radio), ma sul valore dell’uso condiviso.
Avere uno strumento per comunicare è utile solo se altri lo usano con te.

Se anche solo una manciata di persone bloccate con me oggi avessero avuto un canale per parlare comunicare, le scelte sarebbero state diverse, più consapevoli, più sicure.
Anche solo sapere che restare fermi in galleria non era l’unica opzione, sarebbe bastato.

Fermarsi all’autogrill, uscire allo svincolo giusto, evitare stress

Oggi, in mancanza di informazioni, molti sono rimasti chiusi in auto per ore, magari in tratti a rischio come le gallerie.
Con un minimo di comunicazione diretta tra veicoli:

  • qualcuno avrebbe potuto suggerire di fermarsi prima in un’area di servizio;
  • altri avrebbero potuto evitare la coda imboccando una deviazione utile;
  • qualcuno avrebbe potuto rassicurare, semplicemente condividendo ciò che vedeva.
  • alcuni avrebbero potuto avvisare dei diversi mezzi che avevano deciso in autonomia di fare inversione e tornare indietro contromano!

Non serve essere in tanti. Basta cominciare

Oggi avevo con me diversi strumenti pronti per questo tipo di comunicazione. Ma ero solo.
Ecco cosa mi ha colpito di più: la voglia di rendermi utile, ma l’impossibilità di farlo perché mancava una rete di persone pronte a parlare.

Non serve essere in centinaia.
Bastano pochi utenti, collegati tra loro, per cambiare radicalmente l’efficacia dell’informazione sul campo.
E a volte non serve neanche parlare tanto: basta un messaggio chiaro al momento giusto.

Costruiamo un modo nuovo di aiutarci, dal basso

Questo non è un appello nostalgico, né una critica.
È solo una riflessione concreta: abbiamo la possibilità di costruire una rete di comunicazione utile, semplice, tra persone comuni.

Una rete che non dipende da notifiche, da aggiornamenti ufficiali o da piattaforme commerciali.
Una rete fatta da chi è sul posto, nel momento giusto, con un minimo di senso civico e voglia di aiutarsi tra pari.

Non è questione di tecnologia. È questione di presenza.
Di esserci, e potersi parlare. Quando serve davvero.

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PERCHÉ LA PIATTAFORMA INRICO È UN UPGRADE VITALE PER I CAMPERISTI

Libertà sì, ma con controllo

Chi vive il camper non cerca solo viaggi, cerca esperienze. Libertà. Strade nuove. Ma questa libertà avvolte si confronta con: isolamento, difficoltà di comunicazione in aree remote, poca efficienza in caso di emergenza. La piattaforma INRICO non è una semplice alternativa alle soluzioni attuali: è un vero salto di livello. Soprattutto per chi ha capito che il comfort non è più solo questione di interni ma anche di gestione intelligente dei rischi e delle comunicazioni.

Cosa rende INRICO diverso

Mentre app come WhatsApp o Telegram richiedono interfacce touch, distrazioni, account, gruppi, silenzi, spam… la piattaforma INRICO funziona con un pulsante PTT (push-to-talk) fisico o Bluetooth, anche da volante.
Con INRICO comunichi come con un walkie-talkie, ma attraverso Internet, anche da migliaia di km. Senza limiti di distanza, senza limiti di utenti. Solo un click, e parli.

Sicurezza attiva e reattiva

Il camperista non è un turista da hotel. È spesso in movimento, in zone rurali, su strade poco battute.
La piattaforma INRICO permette:

  • Comunicazioni istantanee con altri camperisti collegati
  • Chiamate prioritarie selettive, senza squilli o attese
  • Possibilità di invio coordinato della posizione (anche automatica)

Tutto questo attivabile su ogni dispositivo Android/Apple o radio PoC certificata.

Un controllo completo, anche in viaggio

Immagina: tuo figlio esce dal camper col suo dispositivo collegato via INRICO , tu lo monitori da remoto, lo richiami in un attimo, anche se sei dentro un supermercato con segnale basso.
O ancora: la tua compagna va a fare una passeggiata, e ti tiene aggiornato senza nemmeno estrarre il telefono, solo premendo un tasto. Nessuna distrazione, solo comunicazione intelligente.

Modularità per ogni tipo di camperista

Che tu sia un camperista solitario, parte di una comunità itinerante, un gruppo familiare o un club organizzato, INRICO si adatta:

  • Attivabile su smartphone, tablet, radio PoC rugged
  • Licenze flessibili: Basic per uso semplice, Professional per chi vuole anche monitoraggio, geolocalizzazione, messaggistica privata
  • Compatibilità con pulsanti da volante, auricolari

Un upgrade che cambia tutto

Usare INRICO non è una moda: è una scelta intelligente.
Ti fa sentire parte di una rete, ti protegge, ti permette di essere più efficiente, di coordinarti meglio, di segnalare problemi o di ricevere aiuto in tempo reale.
Significa migliorare il tuo stile di vita in camper, come passare da una bici a una e-bike. Stesse strade, ma con più potenza.

Non aspettare l’emergenza

Molti capiscono l’utilità di una piattaforma come INRICO solo quando si trovano in difficoltà.
Ma chi viaggia in camper sa che prevenzione, semplicità e comunicazione chiara sono la base di ogni esperienza serena.
Provalo ora. Con INRICO non ti sentirai mai più solo.

Stanchi ma Felici, Uniti per il 72° Raduno dei Bersaglieri

L’associazione Eurosoccorso ODV desidera condividere la soddisfazione per un evento che resterà nei nostri cuori: la copertura sanitaria e radio del 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri a Marsala.

Per una settimana, abbiamo garantito la presenza e il coordinamento di tutti gli operatori sanitari in campo, grazie alla nostra sala operativa allestita presso il Commissariato di Polizia di Stato di Marsala, che ringraziamo sentitamente. Un grazie sincero al Dirigente, agli agenti e ai funzionari per l’ospitalità e la collaborazione quotidiana.

Un ringraziamento speciale va anche a tutti i nostri volontari, che con spirito di servizio hanno presidiato ogni zona operativa, dimostrando ancora una volta quanto cuore c’è dietro ogni divisa.

E naturalmente… grazie agli amici di PoC Radio Italia per il prezioso supporto radio e logistico, sempre pronti a fare rete, anche fuori dalla rete.

Stanchi, sì. Ma felici. E pronti a ripartire.

PoC Radio Italia al fianco di Eurosoccorso ODV durante il 72° Raduno dei Bersaglieri

PoC Radio Italia è stata lieta di offrire il proprio supporto all’associazione Eurosoccorso ODV nella gestione delle comunicazioni radio durante il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri a Marsala.

Il sistema di comunicazione PoC per tutta la durata dell’evento si è dimostrato efficiente, continuativo e protetto, contribuendo al coordinamento delle attività sanitarie dalla Sala Operativa allestita presso il Commissariato di Polizia di Stato, nel pieno rispetto della privacy, della sicurezza operativa e delle esigenze del settore sanitario.

Un sentito ringraziamento a tutti i volontari coinvolti, alla Polizia di Stato per la collaborazione istituzionale, e naturalmente a tutto lo staff di Eurosoccorso per l’impegno straordinario dimostrato sul campo.

La nostra rete è fatta di persone, prima ancora che di tecnologia.